lunedì 7 aprile 2014

AGRUMICOLTURA E FRUTTICOLTURA IN SARDEGNA: E' TEMPO DI RILANCIO!

L’Ogliastra, l’area centro orientale della Sardegna, sulla costa tirrenica, per le particolari condizioni del terreno e del microclima, è eccezionalmente vocata per produzioni agrumicole e frutticole di altissima qualità.
Da una recente visita in questo territorio dell’isola (marzo 2014), organizzata dal Consorzio Vivaisti Lucani, di Scanzano Jonico (provincia di Matera), a cura dell’Agronomo Vito Vitelli, in collaborazione con Gianfranco Mascia e Rocco Piras, operatori del settore ortofrutticolo sardo, è emerso un quadro delle condizioni dell’agrumicoltura, e dell’agricoltura in generale, alquanto complesso.
Gli agrumeti esistenti sono costituiti da piante di oltre quaranta anni di età, da vecchie varietà e portinnesti e continuano ad essere coltivati con tecniche di gestione, del suolo, della chioma e della fertirrigazione, dispendiose e obsolete.
Gli organismi nocivi, soprattutto di natura fungina e virale, presenti sulla gran parte degli impianti, contribuiscono a compromettere ulteriormente la produttività delle piante.
A queste difficili condizioni si aggiunge la scarsa propensione degli agrumicoltori ad introdurre nuovi sistemi di conduzione. Il lento decorso del processo di ricambio generazionale rende difficoltosa la diffusione di progetti innovativi.

Il risultato di questo “stato di cose” sono produzioni scarsamente competitive, soprattutto nei confronti dei prodotti provenienti dalla Spagna.

Dalla rapida indagine emergono, altresì, alcuni elementi di forza, molto significativi, che lasciano ben sperare ad una possibilità di rilancio del settore agricolo sardo.
Alcune aziende agricole della Sardegna (Ogliastra) hanno iniziato a scommettere su una Agrumicoltura e Frutticoltura moderna e competitiva, applicando tecniche di coltivazione innovative a partire dalla preparazione del letto di coltivazione. In foto il momento del dissodamento del terreno per mezzo della "rippatura".
Oltre all’alta vocazionalità del territorio, adatto alla produzione di agrumi e di specie da frutto, in particolare albicocco e kaki “Rojo Brillante”, (vedi articolo correlato), è presente, all’interno dell’isola, una forte domanda di ortofrutta, solo parzialmente soddisfatta dalle produzioni interne.

 
 
Oltre ai residenti, meno di due milioni di abitanti, la Sardegna, ogni anno, è letteralmente invasa da milioni di turisti e visitatori provenienti da tutto il mondo, attratti dallo splendore dei paesaggi e dalle bellezze artistiche e culturali.

Attraverso un’appropriata organizzazione della produzione e dell’offerta e un adeguato coordinamento dei diversi attori della filiera, l’agrumicoltura e la frutticoltura sarda possono decollare rapidamente. Con l’ausilio di professionisti qualificati e competenti è possibile arrivare ad offrire prodotti di eccellenza al mercato interno e di tutta Europa.
L’agricoltura in Sardegna deve ambire a diventare un settore di rilievo e di grande importanza strategica per l’economia della regione e offrire opportunità occupazionali soprattutto ai giovani.
In Sardegna nei prossimi mesi, il Consorzio Vivaisti Lucani organizzerà alcuni incontri tecnici finalizzati ad elaborare, con il sostegno degli operatori del settore ortofrutticolo e delle Istituzioni locali, strategie di sviluppo per il rilancio di un’agricoltura moderna e altamente competitiva.