martedì 14 novembre 2017

OH MIA CARA CLEMENTINA!


"BUONO A SAPERSI" - RAI 1
15 NOVEMBRE 2017
Protagoniste le buone e succose Clementine, raccontate dalla bella e simpatica Elisa Isoardi e dai suoi ospiti.



ALCUNE NOTIZIE BOTANICHE SUL CLEMENTINE
Il clementine (Citrus clementina Hort. Ex Tanaka), della famiglia delle Rutacee, risulterebbe dall’incrocio, (ibridazione), del Mandarino Avana (Citrus deliciosa Ten.) per l’Arancio Amaro “Granito” (Citrus aurantium L.), o melangolo.
Recenti studi, tuttavia, svolti dall’Università di Catania con marcatori molecolari, affermano che i genitori del clementine sono il Mandarino Avana e l’Arancio dolce (Citrus sinensis L. Osbeck, 1765).

Il mandarancio e il clementine, quindi, sono la stessa cosa, sono sinonimi.
Appartengono al gruppo dei mandarino-simili, il clementine e molte combinazioni ibride di mandarino per arancio, caratterizzati da frutti facili da sbucciare, (easy peeling), e di ridotte dimensioni, simili al mandarino.



ORIGINE DEL CLEMENTINE
Secondo alcune fonti, l'origine del clementine risalirebbe ai primi anni del ‘900, da una selezione realizzata da frate Clément Rodier, (Padre Clemente), da cui deriverebbe il nome.


Il religioso, appassionato di agrumicoltura, e direttore di un orfanotrofio a Misserghin, in Algeria, era solito dedicarsi ad attività di incrocio e selezione di agrumi.
Altre ipotesi affermano che l'ibrido sia molto più antico e provenga dalla Cina o dal Giappone, Padre Clemente l'avrebbe solo introdotto in Algeria.


DIFFUSIONE DEL CLEMENTINE IN ITALIA
Il clementine fu molto apprezzato per le qualità del frutto e si diffuse rapidamente in tutti i Paesi del Meditarraneo.
Dal 1940 la clementina è uno degli agrumi stabilmente presenti sul mercato italiano e, negli ultimi decenni, il più venduto dopo le arance.
Le principali coltivazioni in Italia, circa 30 mila ettari, sono presenti in Calabria, nella piana di Sibari e Corigliano, in Basilicata e Puglia, nel metapontino, arco ionico-tarantino, Sardegna, Oristanese e Sarrabus, e in Sicilia, agro di Paternò, Catania.
Le particolari condizioni pedoclimatiche di queste aree consentono di ottenere produzioni di altissima qualità.
Per effetto della autoincompatibilità, i fiori del clementine non sono autofecondi, le colture specializzate, in assenza di specie impollinatrici come mandarino e limone, consentono di produrre frutti apireni, molto richiesti dai mercati nazionali ed esteri.

DIFFUSIONE DEL CLEMENTINE NEL MONDO
Nel mondo le coltivazioni di clementine si trovano in Tunisia, in Corsica (Francia) AlgeriaMaroccoSpagna, Stati Uniti e Sud Africa.


DESCRIZIONE DELLA PIANTA DEL CLEMENTINE
L’albero, alto da 2 a 5 metri, presenta una chioma di forma globosa e lo stesso portamento del mandarino comune, da cui differisce per le foglie più grandi e più larghe e l’assenza del caratteristico profumo intenso.
Il frutto del clementine ha ereditato, dal mandarino, le dimensioni, la consistenza, liscia e sottile, della pelle e la facile sbucciabilità, easy-peel.
Dell’arancio possiede il tipico colore aranciato della polpa e della buccia, la forma rotondeggiante e l’assenza del caratteristico profumo di mandarino.

La polpa, costituita da 8 a 12 spicchi, presenta pochissimi semi o è totalmente priva (apirenia).
Il gusto è più simile all'arancia, con un perfetto equilibrio tra l'agro e il dolce, tra gli acidi e gli zuccheri.


DIVERSE SELEZIONI DI CLEMENTINE
La diffusione della coltivazione del clementine ha contribuito, in un secolo, alla costituzione, per mutazioni spontanee, di un notevole numero di selezioni, diverse dall’originario genotipo, clementine comune, per varie caratteristiche quali l’epoca di maturazione, la pezzatura, il colore della buccia, portamento della pianta.

EPOCA DI RACCOLTA
Il periodo di raccolta del frutto del clementine varia in relazione alla zona di produzione e alla selezione.
Clementine "Clemenruby®" a maturazione extra-precoce, settembre-ottobre

Inizia a fine settembre e si protrae fino a febbraio.
Esistono diverse selezioni di clementine, a maturazione precocissima, settembre-ottobre (Clemenruby®, Clemensoon®, Oronules).


Clementine "Corsica 2" a maturazione medio-precoce, ottobre-novembre

Clementine a maturazione medio-precoce, ottobre-novembre, (Caffin, Spinoso V.C.R., Corsica 2, SRA 89).


Clementine "Comune"  è la selezione più antica e più diffusa in Italia. Periodo di raccolta novembre-gennaio


Clementine a maturazione medio-tardiva e tardiva, da dicembre a febbraio, (Clementine Comune, Hernandina V.C.R. e Tardivo clone Catania).

Clementine "Hernandina"  a maturazione tardiva, gennaio-febbraio

Principali varietà e selezioni di mandarini e mandarino-simili e i rispettivi 
periodi di maturazione


PROPRIETA’ DEL CLEMENTINE E BENEFICI SULLA SALUTE
Composizione
La principale caratteristica delle clementine è l’elevato contenuto in vitamina C (48,8 mg/100 g) e vitamina A (12 mcg RAE/100 g).
Le clementine, sono succose, garantiscono un basso apporto calorico (47 kcal/100 g), per l’elevato contenuto in acqua (86,58 g/100 g). Buono il contenuto in fibra (1,7 g/100 g).

Nelle clementine, sono contenute rilevanti quantità di zuccheri semplici (9,18 g/100 g).
Interessante la presenza di un particolare sale minerale, il bromo.

Benefici sulla salute
L’elevata presenza di vitamina C e vitamina A rende le clementine rende particolarmente indicati per la difesa dai radicali liberi.
La vitamina C garantisce il mantenimento della consistenza del collagene, e quindi dei tessuti molli, pelle, muscoli e tendini, oltre ad un migliore assorbimento del ferro.
La vitamina A è importante nella regolazione di determinati processi visivi.
Le clementine, infine, hanno proprietà dissetanti e rinfrescanti e risultano indicate in caso di insonnia, inappetenza e fragilità capillari.




Il potassio, di cui abbonda il succo, è un elemento importante per ridurre i casi di crampi muscolari, indicato anche per chi soffre di ipertensione, depressione e problemi cardiocircolatori.
Nei frutti di clementine sono presenti il calcio e fosforo ottimali per prevenire l’osteoporosi, e fondamentali per la crescita.
Occorre incentivare il consumo a bambini e agli adolescenti.

Le clementine sono antinfiammatori ed antivirali naturali indicate per prevenire e combattere l’influenza, asma e allergie.

Gli sciacqui in bocca con spremute di succo di clementine, molto più gradevoli del limone, sono un ottimo rimedio per le infiammazioni gengivali, afte e stomatiti.

La clementina meglio della camomilla
Non è un’associazione che viene immediata quella tra la clementina e una camomilla fumante o qualche tisana rilassante, eppure il frutto è utile anche per un buon sonno ristoratore
Il merito di questo potere rilassante va al bromo che le clementine contengono: una sostanza che esercita un potere calmante sul sistema nervoso e può aiutare al riposo notturno, esercitando una lieve, ma efficace, azione sedativa, da tenere presente se si soffre d’insonnia.

Effetti indesiderati del consumo delle clementine
A causa della sua elevata acidità, le clementine sono sconsigliate in caso di ulcere e coliti.
Per effetto del rilevante contenuto in zuccheri semplici, devono essere consumate con moderazione in caso di sovrappeso e obesità.


Come scegliamo le clementine migliori
Per scegliere le migliori clementine è consigliabile seguire alcuni criteri di base.
Preferire i frutti non trattati con cere, quindi esteriormente non lucidi, in quanto le cere e i conservanti possono modificare il sapore e l'odore caratteristico.

La presenza di un peduncolo verde, o ancora meglio di foglie, è indice di freschezza, la raccolta è stata eseguita da poco.
Al momento dell’acquisto i frutti devono essere interi, senza ammaccature o lesioni, puliti e non interessati da marciumi.



La buccia deve essere ben colorata, la normativa impone che la buccia verde chiara sia ammessa solo per il 20% della superficie.
Il profumo, quando sbucciamo il frutto, deve essere intenso e aromatico.
Sono da evitare le clementine con la buccia secca e grinzosa, molle al tatto e di aspetto opaco.




Come conserviamo le clementine
Ambiente fresco e non eccessivamente secco. Non in frigo perché l’eccesso di umidità porterebbe allo sviluppo di muffe.

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